La sindrome del colon irritabile è un disordine funzionale che non crea danni strutturali all’apparato digerente ma ne pregiudica il suo co...
La sindrome del colon irritabile è un disordine funzionale che non crea danni strutturali all’apparato digerente ma ne pregiudica il suo corretto funzionamento. E’ un nemico misterioso del nostro organismo che agisce come un ninja senza lasciare tracce dietro di sé.
Conosciuto anche come sindrome dell’intestino irritabile, attualmente circa il 15% della popolazione mondiale soffre di questa patologia. A risentirne di più è il sesso femminile, soprattutto in età compresa tra i 20 e i 50 anni. Non è stato ancora individuato un fattore scatenante, per questo motivo viene definita una patologia multifattoriale.
Quali sono i sintomi e come si arriva alla diagnosi della sindrome del colon irritabile?
Sindrome del colon irritabile: che cos’è
La Sindrome del colon irritabile è un disturbo della funzione gastrointestinale caratterizzato dalla presenza di problemi addominali come:
diarrea o stipsi
gonfiore o meteorismo
muco nelle feci
Talvolta possono insorgere disturbi più generali come spossatezza e affaticamento, che riguardano circa il 60% delle persone.
La malattia ha carattere cronico e le riacutizzazioni molto spesso coincidono con eventi stressanti di carattere psicologico (disturbi d’ansia, lutti, separazioni) o fisico (infezioni o interventi chirurgici).
A differenza di altre malattie infiammatorie croniche intestinali, la sindrome del colon irritabile non va modificare il tessuto dell’intestino e non aumenta il rischio di sviluppare cancro del colon-retto.
Ad oggi, le cause e i fattori di rischio della sindrome del colon irritabile non sono del tutto note. Sicuramente è una malattia funzionale, causata dall’insorgenza di alcuni fattori di origine psico-sociale:
Alterazione comunicazione tra cervello e intestino: segnali ormonali collegano i due organi con il compito di regolare il transito del cibo nell’intestino. Dall'alterazione tra questi segnali, seguita da contrazioni muscolari non regolari o spasmi che accelerano o rallentano il transito intestinale, può scaturire la sindrome del colon irritabile.
Elementi psico-sociali: la prima cosa che ci insegna la sindrome del colon irritabile è che quando non stiamo bene di testa, l’intestino ne paga le conseguenze. Quest’organo, infatti, è considerato una sorta di secondo cervello che lavora in funzione del primo. Per questo motivo eventi stressanti a livello psichico influenzano il funzionamento dell’intestino.
Utilizzo per un lungo periodo di antibiotici
Dieta squilibrata: un regime alimentare in cui l’apporto di fibre è scarso e si abusa di zuccheri e grassi conduce direttamente verso la sindrome del colon irritabile.
Eventuali intolleranze alimentari, su tutte celiachia e intolleranza al lattosio.
Alterazione della flora batterica intestinale
Alterazioni ormonali: la sindrome è più diffusa tra le donne, soggette alle alterazioni ormonali in concomitanza del ciclo mestruale.
Malattie infettive: gastroenteriti virali o batteriche possono causare l’insorgenza della sindrome del colon irritabile post infettiva.
Sindrome del colon irritabile: quali sono i cibi da evitare
Cosa puo’ mangiare una persona affetta dalla sindrome del colon irritabile? Anzitutto per una corretta diagnosi della malattia è necessario capire quali cibi contribuiscono alla persistenza dei sintomi e quali contribuiscono a uno stato di benessere.
Di grande aiuto si è rivelata la cosiddetta dieta FODMAP, elaborata proprio per ridurre i sintomi causati dalla sindrome. Il regime (fermentable oligosaccharides, disaccharides, monosaccharides and poly) identifica tutti gli alimenti a basso contenuto di carboidrati fermentabili alimentari, causa della produzione di gas.
Per un periodo compreso tra le due settimane e i due mesi la dieta FODMAP prevede l’eliminazione di tutti gli alimenti che contengono le sostanze incriminate, fino alla scomparsa dei sintomi. Tra gli alimenti vietati:
pasta, pane e legumi. Al loro posto si possono mangiare riso, quinoa e prodotti senza glutine
latte, latticini, gelato
marmellata
frutta (pesche, pere, prugne, uva)
verdura (cavoli, carciofi, cipolle, rucola, cetrioli)
spezie e insaporitori con aglio e cipolla
bevande gassate
alcolici
cibo in scatola
carne conservata
Tra gli alimenti consentiti:
agrumi
zucchine e lattuga
pomodori, fagiolini e carote
Al termine del periodo di restrizione, i cibi vietati vengono reintrodotti nel regime alimentare per scoprire quali siano quelli effettivamente dannosi.
La dieta FODMAP è molto rigida e per niente equilibrata, va seguita sempre con il supporto di uno specialista e abbandonata gradualmente con la scomparsa dei disturbi intestinali. Se seguita per troppo tempo la dieta danneggerebbe la flora batterica.
Rimedi per il colon irritabile
Tra gli accorgimenti utili per fronteggiare questa patologia è consigliato tenere un diario alimentare dove appuntare tutto quello che viene mangiato e gli eventuali disturbi. È consigliato consumare pasti leggeri e frequenti, con una masticazione molto lenta.
Imparare a gestire situazioni stressanti, un regolare svolgimento di attività fisica e una buona qualità del sonno possono aiutare a fronteggiare la sindrome del colon irritabile.
Metodo SOS Intestino
Sappi che un modo per sfiammare il colon c’è, anche con il nostro metodo SOS INTESTINO, per stare davvero bene. Ci basiamo su un protocollo trifasico:
– RIMOZIONE DEI CIBI INFIAMMANTI E BONIFICA INTESTINALE: in questa prima fase (di durata variabile a seconda delle condizioni iniziali) andremo ad eliminare tutti gli alimenti potenzialmente causa di infiammazione ed effettueremo una “bonifica” intestinale.
– REINTRODUZIONE E RAFFORZAMENTO: in questa seconda fase ti fornirò le indicazioni precise su come reintrodurre gradualmente dei cibi funzionali al fine di rafforzare l’intestino e riparare il danno intestinale.
– MANTENIMENTO: ti spiegherò sia come mantenere il risultato raggiunto nel tempo sia come rendere il piano flessibile.
Inviaci un’email a sosintestino@gmail.com e parliamo dei tuoi disturbi, ne usciremo insieme!