Il 4% circa della popolazione mondiale viene colpito da malattie autoimmuni (colite ulcerosa, artrite reumatoide, lupus eritematoso siste...
Il 4% circa della popolazione mondiale viene colpito da malattie autoimmuni (colite ulcerosa, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, morbo di Crohn, celiachia, fibromialgia, diabete mellito di tipo 1), affezioni che insorgono quando il sistema immunitario non riconosce tessuti, organi e ghiandole e per questo motivo li attacca. La patogenesi di tali disturbi allo stato dell'arte è poco chiara, ma il loro esordio è certamente correlato a una relazione tra fattori ambientali (stile di vita, regime alimentare, terapie farmacologiche), background genetico e microbiota intestinale.
Malattie autoimmuni: identikitLa flora batterica e l'individuo vivono in perfetta simbiosi finché sussistono condizioni fisiologiche, ma eventuali alterazioni del microbiota possono favorire l'insorgenza di malattie autoimmuni. Queste patologie nascono nell'intestino tenue quando il soggetto sviluppa, a causa della disbiosi, la cosiddetta sindrome dell'intestino permiabile (la compromissione del rivestimento epiteliale dell'organo promuove il passaggio di tossine, antigeni, batteri, virus e proteine non digerite nel circolo ematico) con conseguente comparsa di intolleranze alimentari e sovrastimolazione del sistema immunitario. Quest'ultimo difende il corpo dalle molecole estranee in virtù della sua capacità di discernimento tra elementi endogeni non pericolosi ed elementi esogeni potenzialmente nocivi. Se il sistema immunitario non riconosce più i propri elementi come self, scatta la produzione di autoanticorpi diretti verso cellule, tessuti e organi e tutto ciò provoca un'infiammazione destinata a diventare il preludio di una malattia autoimmune.
Queste affezioni (circoscritte o sistemiche) si contraddistinguono per manifestazioni diverse in funzione del bersaglio anatomico, ma il loro decorso segue un denominatore comune costituito da iniziazione, propagazione e risoluzione. L'iniziazione è certamente subdola perché lo sviluppo delle risposte immunitarie anomale non coincide, nella maggior parte dei casi riportati in letteratura, con l'insorgenza dei sintomi e la cosiddetta autoimmunità sembra derivare da una combinazione tra background genetico, fattori ambientali e microbiota intestinale. La propagazione si contraddistingue, invece, per la conclamazione vera e propria della malattia con progressivo stato infiammatorio e danno tissutale imputabile a produzione citochine, diffusione di epitopi e alterazione dell'equilibrio tra cellule T effettrici e cellule T regolatorie (Teff/Treg). La risoluzione delle reazioni autoimmuni coincide, infine, con l'attivazione di meccanismi cellulo-intrinseci ed estrinseci volto a contenere le risposte effettrici e ripristinare l'equilibrio Teff/Treg. La malattia, in questa fase, assume spesso carattere recidivante remittente con una continua oscillazione tra risposte effettive patogene e regolazione.
- Individuazione di possibili infezioni nascoste (batteriche, virali, fungine) e successivo trattamento mirato.
- Rilevazione di allergeni alimentari mediante test allergologici al fine di prevenire possibili danni all'intestino con conseguente alterazione della permeabilità delle sue pareti. Non consumare gli alimenti a cui si è sensibili e seguire una dieta a eliminazione.
- Esecuzione di un test per la diagnosi della celiachia
- Esecuzione di un test per individuare una possibile sovraccrescita batterica.
- Risanamento delle pareti intestinali in modo tale da ripristinare la corretta permeabilità .
- Ricostruzione del microbiota intestinale.
- Adozione di una dieta ad alto tenore di olio extravergine di fegato di merluzzo, vitamina D, magnesio, probiotici a spora, gelatina, prodotti ricchi di vitamine (inibitori delle citochine) e proteine animali di origine biologica.
- Assunzione di antinfiammatori naturali per la modulazione della risposta immunitaria.
- Adesione a uno stile di vita dinamico fatto di attività sportiva, yoga e meditazione.
Conclusioni
Le malattie autoimmuni rappresentano un capitolo molto delicato per medici e ricercatori; ne soffre circa il 4% della popolazione mondiale e buona parte dei pazienti è di sesso femminile. Queste affezioni insorgono quando il sistema immunitario attacca e distrugge i tessuti riconoscendoli come estranei. Allo stato attuale dell'arte, non vi è certezza circa le cause scatenanti la malattia, ma il suo esordio è certamente correlato alla relazione esistente tra fattori ambientali, background genetico e disbiosi intestinale con conseguente sviluppo della sindrome dell'intestino permiabile. Identificare la possibile causa, riparare il rivestimento epiteliale, ripristinare le condizioni di eubiosi e adottare un corretto stile di vita sono passaggi essenziali per aiutare il corpo a rimettersi in salute.
Bibliografia
- F. De Luca and Y. Shoenfeld, The microbiome in autoimmune diseases
- Qinghui Mu, Jay Kirby, Christopher M. Reilly, and Xin M. Luo, Leaky Gut As a Danger Signal for Autoimmune Diseases
- Michael D. Rosenblum, Kelly A. Remedios, and Abul K. Abbas, Mechanisms of human autoimmunity
- https://drjockers.com/autoimmune-nutrition-plan/
- https://drjockers.com/heal-autoimmune-disease/