L'intestino umano è popolato da una comunità microbica (microbiota intestinale) formata prevalentemente da batteri e altri microrganismi...
L'intestino umano è popolato da una comunità microbica (microbiota intestinale) formata prevalentemente da batteri e altri microrganismi.
I componenti della flora commensale del sistema digestivo non sono presenti nella vita intrauterina, ma vengono acquisiti a partire dalla nascita e prendono parte a essenziali processi fisiologici; l'ecosistema microbico e le sue componenti devono, dunque, essere in perfetto equilibrio (eubiosi) al fine di garantire il corretto funzionamento dell'organismo. Eventuali alterazioni qualitative e quantitative (disbiosi intestinale o gastrointestinale) conducono, invece, a sintomi digestivi e sistemici meritevoli di dovuti accertamenti.
LE PRINCIPALI CAUSE DELLA DISBIOSI INTESTINALEL'equilibrio del microbiota intestinale è estremamente delicato e le sue possibili oscillazioni sono riconducibili a fattori di natura diversa.
TIPI DI DISBIOSI
Si possono identificare e classificare diversi tipi di disbiosi intestinale in base al tipo di microrganismo che ha preso il sopravvento sugli altri. In qualsiasi sia il tipo di disbiosi intestinale, l’eccessiva presenza di batteri, induce l’attivazione del sistema immunitario che per difendere l’epitelio dell’intestino ne causa l’infiammazione.
La disbiosi intestinale si contraddistingue per un'ampia platea di sintomi.
COME DIAGNOSTICARE LA DISBIOSI INTESTINALE
La sintomatologia descritta, riconducibile a una possibile disbiosi intestinale, è oggetto di accertamenti finalizzati alla formulazione di una diagnosi precisa.
In presenza di disbiosi intestinale, il protocollo terapeutico si fonda su stile di vita
sano, dieta antinfiammatoria, terapie naturali e adozione di un programma
nutrizionale completo.
CONCLUSIONI
L'alterazione del microbiota intestinale è una condizione molto frequente in individui di ambo i sessi ed età diverse. Si contraddistingue per una sintomatologia variabile e viene diagnosticata con l'ausilio di diversi esami di laboratorio. La disbiosi intestinale deve essere trattata, a fronte di una diagnosi tempestiva, adottando adeguate misure (corretto stile di vita, dieta antinfimmatoria, terapie naturali e programma nutrizionale) volte a scongiurare l'insorgenza di disturbi che possono cronicizzarsi nel tempo.
Bibliografia
• Barbara Bolen, The Role Dysbiosis May Be Playing in Your Health
• Jason A. Hawrelak, Stephen P. Myers The Causes of Intestinal Dysbiosis: A Review
• Walter H. Moos,, Douglas V. Faller,, David N. Harpp, Iphigenia Kanara,,Julie Pernokas, Whitney R. Powers,and Kosta Steliou, Microbiota and Neurological Disorders: A Gut Feeling
• Belizário JE, Faintuch J, Microbiome and Gut Dysbiosis.
• Sabri Ahmed Rial, Antony D. Karelis, Karl-F. Bergeron, and Catherine Mounier, Gut Microbiota and Metabolic Health: The Potential Beneficial Effects of a Medium Chain Triglyceride Diet in Obese Individuals
I componenti della flora commensale del sistema digestivo non sono presenti nella vita intrauterina, ma vengono acquisiti a partire dalla nascita e prendono parte a essenziali processi fisiologici; l'ecosistema microbico e le sue componenti devono, dunque, essere in perfetto equilibrio (eubiosi) al fine di garantire il corretto funzionamento dell'organismo. Eventuali alterazioni qualitative e quantitative (disbiosi intestinale o gastrointestinale) conducono, invece, a sintomi digestivi e sistemici meritevoli di dovuti accertamenti.
LE PRINCIPALI CAUSE DELLA DISBIOSI INTESTINALEL'equilibrio del microbiota intestinale è estremamente delicato e le sue possibili oscillazioni sono riconducibili a fattori di natura diversa.
- Terapie antibiotiche con alterazioni della flora batterica in funzione di spettro d'azione del medicinale, posologia e farmacocinetica. Seguono forme diarroiche, infezioni, squilibri elettrolitici, maggiore sensibilità ad agenti patogeni e ridotto potere terapeutico di erbe medicinali e farmaci ad alto tenore di fitoestrogeni.
- Radioterapia e somministrazione di farmaci chemioterapici per il trattamento di neoplasie.
- Inadeguato regime alimentare con scarso apporto di fibre ed eccessivo introito di cibi ricchi di zuccheri, carboidrati raffinati, proteine di origine animale e acidi grassi trans.
- Stile di vita poco salubre caratterizzato da stress psicofisico, consumo di bevande alcoliche, tabagismo e sedentarietà.
- Stati infiammatori e infezioni.
- Predisposizione genetica.
- Alterazioni della peristalsi intestinale.
TIPI DI DISBIOSI
Si possono identificare e classificare diversi tipi di disbiosi intestinale in base al tipo di microrganismo che ha preso il sopravvento sugli altri. In qualsiasi sia il tipo di disbiosi intestinale, l’eccessiva presenza di batteri, induce l’attivazione del sistema immunitario che per difendere l’epitelio dell’intestino ne causa l’infiammazione.
- Disbiosi intestinale fermentativa con un’accentuata flora batterica del tipo saccarolitico. Si riconosce dai sintomi come gonfiori addominali, flatulenza, diarrea alternata con stitichezza.
- Disbiosi intestinale putrefattiva con un’accentuata flora batterica di tipo proteolitico. Si riconosce dal forte odore delle feci.
- Disbiosi intestinale da funghi con eccessiva presenza di saccaromiceti come la Candida. Si riconosce da diarrea, astenia e prurito anale.
La disbiosi intestinale si contraddistingue per un'ampia platea di sintomi.
- Meteorismo (o gonfiore addominale).
- Difficoltà digestive.
- Alitosi
- Nausea.
- Emesi.
- Flatulenza.
- Dissenteria.
- Disturbi del sonno.
- Disturbi dell'umore.
- Astenia.
- Infiammazioni intestinali croniche (morbo di Crohn, colite ulcerosa).
- Affezioni extra-intestinali riconducibili a connessioni anatomiche e funzionali del corpo umano. La disbiosi può causare dermatite atopica (asse intestino-pelle) e patologie neurologiche (asse intestino-cervello) quali forme autistiche, depressione e malattie neurodegenerative (sclerosi multipla, morbo di Parkinson e Alzheimer).
La sintomatologia descritta, riconducibile a una possibile disbiosi intestinale, è oggetto di accertamenti finalizzati alla formulazione di una diagnosi precisa.
- Breath test al glucosio e lattulosio: esami banali e non invasivi rispettivamente della durata di due e quattro ore. Entrambi i test si fondano sull'analisi di campioni di aria espirata, a intervalli regolari, in un sacchetto di plastica prima e dopo aver somministrato al paziente zucchero (glucosio o lattulosio) sciolto in acqua. Il breath test al glucosio viene generalmente impiegato per evidenziare possibili sovracrescite batteriche nella parte più alta dell'intestino tenue (duodeno e digiuno), mentre il test al lattulosio rileva concentrazioni anomale di microrganismi nella parte distale dell'organo (ileo) e alterazioni del tempo di transito oro-cecale (indicatore della funzionalità del tubo gastroenterico). Il protocollo diagnostico più completo si fonda sull'esecuzione di entrambi i test. In alternativa, privilegiare il breath test al lattulosio al fine di avere a disposizione un maggior numero di informazioni.
- Disbiosi test: esame di laboratorio per la stima della concentrazione di Scatolo e Indicano (metaboliti del Triptofano) in un campione di urine. Le due molecole, in condizioni di eubiosi, sono presenti in quantità variabili tra 4 e 20 mg, mentre eventuali valori oltre la soglia massima consentita sono riconducibili a una probabile disbiosi intestinale. Il test fornisce, inoltre, utili indicazioni per l'individuazione più precisa del tratto intestinale offeso: le alterazioni dell'Indicano urinario sono da attribuirsi a squilibri all'interno dell'intestino tenue, mentre quelle dello Scatolo si riferiscono a una possibile disbiosi a carico dell'intestino crasso.
- Completano il percorso diagnostico il Test di medicina funzionale sugli acidi organici (OAT, Organic Acids Test), il Disbiosi fecal candi test e la coprocultura.
In presenza di disbiosi intestinale, il protocollo terapeutico si fonda su stile di vita
sano, dieta antinfiammatoria, terapie naturali e adozione di un programma
nutrizionale completo.
- Stile di vita sano: consumo ridotto di bevande alcoliche, gestione dello stress e abbandono definitivo della sigaretta. Alcune ricerche si soffermano, in modo particolare, sul potere di yoga e meditazione: queste pratiche favoriscono l'assorbimento di nutrienti e la circolazione sanguigna tra encefalo e intestino attenuando così i sintomi della disbiosi intestinale.
- Dieta antinfiammatoria: consumare alimenti ad alto tenore di acidi grassi polinsaturi omega 3 (pesce fresco, noci, mandorle, semi di lino, girasole e canapa e oli vegetali) al fine di inibire la sintesi di molecole infiammatorie. Prediligere alimenti ad alto tenore di vitamine del gruppo B, magnesio, calcio, vitamine C ed E, zinco, selenio, beta-carotene e aminoacidi dello zolfo. Consumare verdure a foglia verde, proteine animali di origine biologica e frutta (lontano dai pasti per evitare processi di fermentazione). La disbiosi intestinale può essere, infine, trattata con successo introducendo nella propria dieta alcuni cibi funzionali quali olio di cocco, brodo di ossa e burro ghee. Eliminare parallelamente l'introito di legumi e alimenti a elevato apporto di glutine e caseina.
- Terapie naturali: integrare il proprio regime alimentare con allicina, berberina, semi di pompelmo e curcumina.
- Programma nutrizionale: il protocollo completo comprende una prima fase di rimozione di cibi infiammatori e conseguente bonifica intestinale; seguono reintroduzione graduale degli alimenti per rafforzare l'organo offeso e mantenimento del ritrovato equilibrio.
L'alterazione del microbiota intestinale è una condizione molto frequente in individui di ambo i sessi ed età diverse. Si contraddistingue per una sintomatologia variabile e viene diagnosticata con l'ausilio di diversi esami di laboratorio. La disbiosi intestinale deve essere trattata, a fronte di una diagnosi tempestiva, adottando adeguate misure (corretto stile di vita, dieta antinfimmatoria, terapie naturali e programma nutrizionale) volte a scongiurare l'insorgenza di disturbi che possono cronicizzarsi nel tempo.
Bibliografia
• Barbara Bolen, The Role Dysbiosis May Be Playing in Your Health
• Jason A. Hawrelak, Stephen P. Myers The Causes of Intestinal Dysbiosis: A Review
• Walter H. Moos,, Douglas V. Faller,, David N. Harpp, Iphigenia Kanara,,Julie Pernokas, Whitney R. Powers,and Kosta Steliou, Microbiota and Neurological Disorders: A Gut Feeling
• Belizário JE, Faintuch J, Microbiome and Gut Dysbiosis.
• Sabri Ahmed Rial, Antony D. Karelis, Karl-F. Bergeron, and Catherine Mounier, Gut Microbiota and Metabolic Health: The Potential Beneficial Effects of a Medium Chain Triglyceride Diet in Obese Individuals